Il 16 marzo, tutte le classi della scuola secondaria di Calendasco si sono recate al capannone "Rita Atria" per celebrare le vittime innocenti della mafia.
In classe abbiamo realizzato dei manifesti con cui abbiamo allestito il capannone poi per commemorare le vittime abbiamo cantato, recitato ma soprattutto abbiamo letto i loro nomi, nomi che non si ricordano tutti i giorni.
In apertura abbiamo cantato "La verità è una scelta" di Ligabue, subito è seguito l'intervento delle classi 1°E e 2°F. La canzone "I Cento passi", che abbiamo cantato e coreografato, ha aperto la lettura dei nomi da parte della 1°F.
È seguita l'interpretazione di "Cuore" di Jovanotti, che ha introdotto le classi 3°F e 2°E; "Pensa" di F. Moro ha chiuso la lettura dei nomi delle vittime.
L'ultimo intervento è stato quello dei ragazzi della 3°E, che hanno presentato delle situazioni accadute a scuola che hanno coinvolto tutti gli studenti in modo diverso, ma anche alcune famiglie e insegnanti; hanno fatto ciò per sensibilizzare tutti sull'importanza del rispetto delle regole e su le conseguenze.
In chiusura tutti insieme abbiamo cantato "Guerriero" di Marco Mengoni che a differenza delle altre canzoni che trattavano dell'argomento mafia, essa parlava di come puoi essere la roccia di qualcuno.
L'associazione Libera ha scelto questo luogo perché diversi anni fa era in mano ad una famiglia mafiosa e dopo tante "lotte" il comune di Calendasco è riuscito a confiscarlo agli ex padroni; infatti il capannone viene usato per attività a cui possono accedere tutti. La titolazione del capannone è stata data da alunni che 5 anni fa hanno sentito la storia di Rita Atria e sono rimasti colpiti da essa.
In chiusura è intervenuto il sindaco Filippo Zangrandi con cui ci ha lasciato con la frase " le vittime di cui non conosciamo ancora la loro storia, va la nostra memoria e il nostro impegno".
In conclusione pensiamo che è stato un evento memorabile ed utile perché ci ha fatto riflettere su comportamenti e atteggiamenti che non sempre vengono rispettati. Siamo contenti di essere stati d'esempio per gli studenti più piccoli che essendo al primo anno non hanno ancora affrontato l'argomento della legalità